QUESTONUMERO
Il Tema
5 Severino Saccardi e Simone Siliani, Hiroshima 1945: quando ebbe inizio l’«era atomica»
A 70 anni da Hiroshima, il terribile spartiacque della storia che ci catapultò nell’«era atomica», il rischio nucleare non si è dissolto, anzi. Dalla presa di coscienza degli anni 80 del Novecento, con le manifestazioni per la pace e i Convegni – come quelli di «Testimonianze» Se vuoi la pace prepara la pace – e, soprattutto, dai trattati di Non Proliferazione Nucleare si è passati ad una nuova crescita del club nucleare, al quale si sono iscritte potenze regionali di aree del mondo altamente instabili. L’«apertura dell’uomo all’uomo», auspicata da Ernesto Balducci, è oggi più urgente che mai.
Culture e Religioni
9 Alfredo Jacopozzi, Laudato si’. L’ambiente come «casa comune»
L’attenzione di Bergoglio per la questione ecologica viene da lontano, dal documento della Conferenza dell’episcopato latino-americano di Aparecida, nel quale già si criticava il modello di sviluppo predatorio nei confronti dell’ambiente e si lanciava l’allarme per i cambiamenti climatici. Tutti temi che papa Francesco ha ripreso in Laudato si’, un’Enciclica che postula una «conversione ecologica», in una visione che chiede un cambio radicale di prospettiva nella considerazione della terra come «casa comune» e nella lettura del mistero della creazione.
15 Simone Morandini, Parole potenti, per la cura della terra
L’Enciclica Laudato si’ di papa Francesco mira ad attivare un processo, un percorso, proteso alla cura della terra, caratterizzato dall’apertura, interdisciplinare e interreligiosa, verso l’intera «famiglia umana». Di questo testo complesso, pur se connotato dall’efficacia comunicativa, sono proponibili quattro chiavi di lettura: la «convocazione» a un dialogo per la cura del pianeta; la «contemplazione», intesa come forte istanza teologica e spirituale; la «conversione ecologica» che coinvolge tutti a partire dai gesti più semplici; l’«ecologia integrale», cioè l’attenzione per l’umano e la cura dell’ambiente, in una solidarietà di destino che coinvolge francescanamente il creato e l’intera famiglia umana, nel segno della speranza.
21 Valdo Spini, Un messaggio «ad ogni persona che abita questo ambiente»
Il richiamo forte operato dall’Enciclica di papa Francesco Laudato si’ viene ad animare il dibattito sui temi dell’ambiente, proponendo un messaggio etico-politico di portata universalistica, proprio nell’anno in cui si celebrerà la Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici. Un’occasione, questa, da non sprecare per rilanciare la problematica della tutela dell’ambiente, anche alla luce dei recenti, pur se ancora insufficienti, impegni di Stati Uniti e Cina, due potenze che finora non hanno rispettato gli accordi del Protocollo di Kioto del 1997.
Polis
24 Pietro Ingrao, Quando Pietro Ingrao andò a Barbiana
In un clima autunnale freddo e grigio, in un ambiente disadorno, alla presenza dei ragazzi della scuola, si svolge la visita di Pietro Ingrao a don Milani, a Barbiana: un incontro strano che si risolve in una sorta di lungo interrogatorio, cui il dirigente comunista viene sottoposto, sui rapporti fra il Partito e le classi popolari. Nonostante l’asprezza dei toni, l’impressione che Ingrao ne trae è tutt’altro che negativa: il priore di Barbiana appare, infatti, come un uomo dotato di una conoscenza di fondo della struttura della società, «talmente vissuta da divenire dramma, tensione morale, sofferenza». Un profeta disarmato, espressione di un intelletto che testimonia e coglie una crisi, ma non ne sa individuare lo sbocco politico.
Uomo Planetario
27 Declino o rinascita? L’Europa al bivio
(Sezione monotematica a cura di Laura Mazzanti, Severino Saccardi e Simone Siliani)
Una riflessione a più voci sull’Europa, che si interroga sulla sua identità e sul suo destino. Apparentemente forte per il conseguimento della pace interna dopo gli sconvolgimenti drammatici del secolo scorso e per il raggiungimento di un’unità mai avuta in precedenza, l’Europa è oggi, tuttavia, messa alla prova da innumerevoli focolai di crisi: turbolenze e difficoltà dell’economia; emergenza migranti; rinascita conseguente di nazionalismi, particolarismi identitari e populismi; contiguità, ai confini meridionali, delle guerre in Medio Oriente e dell’instabilità di tutta la regione nordafricana; situazioni di grande incertezza, sullo scacchiere internazionale, nei rapporti di forza con le altre grandi realtà economiche e politiche, ad Oriente e ad Occidente. Ha dunque, essa, davvero, dimenticato – questa la domanda che torna a porsi – le spinte ideali che dettero vita all’Unione, rimanendo ancorata al vecchio schema Stato-nazione e faticando a dotarsi di quella reale struttura unitaria, che potrebbe rilanciarne immagine, ruolo e prestigio e potrebbe porre rimedio all’indebolimento della sua capacità di porsi come modello di convivenza civile e democratica e al rischio incombente di diventare una «vecchia» periferia del mondo?
28 Severino Saccardi, Le giovani speranze di un «vecchio continente»
30 Gianluca Bocchi e Mauro Ceruti, Il «Progetto Europa»
35 Vannino Chiti, L’Unione Europea vista in un’ottica (politica) italiana
42 Roberto Barzanti, Di fronte ad una mutazione antropologica
48 Nadia Urbinati (intervista a cura di Simone Siliani), Se l’Europa rinuncia all’universalismo
56 Marcello Verga, Uno spazio comune di civiltà
60 Agnes Heller, La terra del latte e del miele
64 Andrea Bigalli, In un transito epocale
70 Mauro Sbordoni, Tu quoque, Europa?
77 Lapo Pistelli, Toga, bandiera, spada e moneta
82 Alessandro Volpi, Se la «vecchia» Europa diventa periferia
90 Valdo Spini, Cultura, valori, principi: ecco da dove ripartire
93 Laszlo Andor, Il tempo delle scelte
100 Massimo D’Antoni, Crisi dell’Euro, fine dell’Europa?
105 Wlodek Goldkorn, Se il cuore dell’Europa ha paura dello straniero
108 Claudia Apel e Mauro Meggiolaro, Il passo della cancelliera
113 Enrico Rossi, L’attesa della povera gente
116 Joseph H.H. Weiler, Di nuovo sonnambuli? L’Europa e la fine della Pax americana (1914-2014)
122 Leila El-Houssi, Se l’Europa dimentica le sue radici mediterranee
126 Ugo Caffaz, Gli ebrei e l’Europa
131 Giusy Rossi, Giovani sguardi sul vecchio continente
Societa’ Civile
134 Laura Coser, Un angolo dell’Europa: «Rondine, Cittadella della Pace»
Una nuova generazione di leader si sta formando a Rondine, piccolo borgo toscano nel quale si mette in pratica l’utopia della convivenza fra «nemici». Un progetto nato nel 1997, che consente a giovani provenienti da zone di guerra o di conflitto di confrontarsi fra loro e con le istituzioni e il mondo della cultura, formandosi come operatori di pace. A coronamento di anni di intensa attività, l’annuncio da parte del vicepresidente della Camera dei Deputati Marina Sereni di aver avuto l’idea di candidare Rondine al Nobel per la Pace 2015 «(…) e sono molto felice di dirvi che la candidatura é stata accettata».
138 Barbara Setti, Unire due sponde: il progetto «Nostoi»
Il progetto «Nostoi», finanziato dall’Unione Europea, ha visto giovani artisti italiani e tunisini impegnati nella scoperta e fruizione dei siti archeologici. Con il supporto dei saperi e degli strumenti dell’archeologia e con la mediazione delle arti performative, che hanno funzionato da «interferenza», cioè da mezzo che trasforma la visita in esperienza, essi hanno dato voce al sito archeologico di Populonia. Un’esperienza interessante, che ha messo allo scoperto anche i diversi approcci alla storia e alla cultura delle due sponde del Mediterraneo.
143 Francesca Rinaldi, Cambiare forma mentis
Cosa significa per l’Europa avere un’identità comune? Ed è proprio necessario raggiungerla, o piuttosto non sarebbe auspicabile giungere ad una unità nella diversità? La risposta a questa domanda implica un cambio di prospettiva, che valorizzi la pluralità all’interno di una progettualità di percorsi condivisi. È questa l’indicazione che viene dall’esperienza del progetto «MOB GAE2» e, più in generale, dai progetti internazionali rivolti a mettere in contatto persone e realtà, incentivando la ricerca e l’innovazione, creando sinergie e condividendo i saperi.
148 Emanuele Scamardella, Un venticinquennio di «Erasmus» per i giovani cittadini europei
Quest’anno ricorrono i venticinque anni di attività del programma «Erasmus». Lanciato dalla Commissione europea nel 1987, esso è diventato il più importante strumento di cooperazione interuniversitaria in Europa, incoraggiando la mobilità di oltre 3.000.000 di studenti e dei docenti e promovendo progetti di collaborazione transnazionale tra università e fra queste e le imprese. Un’opportunità di studio e di vita fondamentale per i giovani europei e un’occasione di conoscenza che apre le porte a una cittadinanza europea più consapevole.
Multimedia
151 Stefano Beccastrini, Se un’antologia letteraria parla di sport
Lo sport e la letteratura, un connubio fecondo che entra nelle scuole con un’originale antologia, curata da Donatello Santarone. Nei sei capitoli che la compongono, ognuno dedicato a uno sport, autori dai differenti stili letterari, appartenenti a epoche e paesi diversi, provenienti dal mondo delle lettere o da quello del giornalismo, in prosa o in versi, raccontano gli aspetti esaltanti e quelli meno nobili degli sport, attività umane capaci di appassionare moltitudini di persone in Italia e nel mondo.
157 Maria Fancelli, Dedicato al priore di Barbiana
Lorenzo Milani. Gli ultimi e i primi, a cura di Giovanna Ceccatelli, è un piccolo libro che ha il merito di riuscire a risvegliare la curiosità e il desiderio di approfondire la figura e l’opera di don Lorenzo Milani mediante una scelta accurata di testi, dai più noti a quelli meno conosciuti, che ne esaltano soprattutto l’opera di grande educatore al servizio degli ultimi.