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Roma e Firenze: se in Mostra e’ il “segretario fiorentino”
di Silvia Alessandri

Roma e Firenze dedicano a Machiavelli due grandi mostre nell’anno del quinto centenario della pubblicazione del Principe, con l’intento di avvicinare un vasto pubblico e soprattutto gli studenti alla figura e all’opera del grande cancelliere e scrittore. Ricche di documenti e di materiale iconografico, nonché di allestimenti multimediali, esse si inseriscono organicamente in un variegato quadro di iniziative culturali che, in merito, nel corso dell’intero anno, sono state predisposte non solo con intenti celebrativi ma per facilitare una migliore comprensione di una vicenda che ancora ci tocca e ci parla da vicino.

                                                                    

Un grande impatto emotivo

A cinquecento anni dalla pubblicazione del Principe, Roma e Firenze si uniscono nel celebrare il grande cancelliere della Repubblica di Firenze con due grandi esposizioni, fra loro complementari: la prima, Il Principe di Niccolò Machiavelli e il suo tempo (1513-2013), che si è inaugurata a Roma il 24 aprile presso il Vittoriano (e che sarà già conclusa al momento della pubblicazione di questo volume) è stata curata da Alessandro Campi con la collaborazione di Marco Pizzo e organizzata dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, fortemente voluta dal suo presidente Giuliano Amato e dall’Aspen Institute Italia, è dedicata al celebre trattato, e alla sua straordinaria diffusione antica e contemporanea: come è noto, dopo la Bibbia e Pinocchio, al Principe va il record mondiale delle traduzioni e ogni epoca si è confrontata nell’interpretarne il messaggio. Se è ormai un dato acquisito il fatto che al grande fiorentino dobbiamo la rivendicazione dell’autonomia della politica dalla morale e dalla religione, considerata la prima grande scoperta italiana della modernità, è altrettanto vero che nei secoli il pensiero di Machiavelli è stato spesso distorto e imprigionato nell’apocrifa massima del «fine giustifica i mezzi», da lui mai scritta, che rozzamente vuole riassumere la difficile arte con cui il politico, pur conoscendo il bene morale, potrà a volte essere costretto ad operare seguendo la necessità del male.

La mostra del Vittoriano tesse un racconto che si snoda fra documenti e dipinti, in prevalenza ritratti, scelti con l’intento di far incontrare anche il grande pubblico e in particolare il pubblico delle scuole, con personaggi notissimi come Girolamo Savonarola, Cesare Borgia, lo stesso Niccolò Machiavelli in ritratti meno noti del celeberrimo ritratto di Santi di Tito che pur apre la Mostra grazie alla liberalità del Comune di Firenze che lo custodisce abitualmente nelle sale di Palazzo Vecchio. La scenografia che accompagna i materiali è di grande impatto emotivo: allestimenti virtuali si accompagnano a musiche rinascimentali, la voce di Pierfrancesco Favino legge la lettera a Francesco Vettori in cui Machiavelli in esilio a Sant’Andrea in Percussina annuncia la stesura del Principe, mentre su altri schermi si combattono le lotte del videogame Assassin Creed, il video gioco in cui il cancelliere fiorentino si batte in duello, fugge inseguito dai templari ecc.

A testimoniare l’ecletticità della fortuna del Principe al manoscritto del gramsciano Quaderno 6 [1] con le note su Machiavelli e Guicciardini si affiancano la prefazione di Benito Mussolini all’edizione milanese del 1928[2] e il dattiloscritto di Bettino Craxi [3], seguiti dalle variopinte copertine delle edizioni contemporanee nelle più diverse lingue, dalle cartoline pubblicitarie della Liebig[4], da carte telefoniche e francobolli di su cui campeggia l’immagine del grande cancelliere.

 
Quel 10 Dicembre

L’anno machiavelliano si conclude a Firenze il 10 dicembre con l’inaugurazione della mostra La via al Principe: Niccolò Machiavelli da Firenze a San Casciano, che sarà ospitata nelle sale monumentali della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. La scelta della data vuole ricordare quel 10 dicembre 1513 in cui Niccolò Machiavelli dal suo esilio di Sant’Andrea in Percussina scrive a Francesco Vettori e gli comunica la notizia della stesura di un suo nuovo «opuscolo», che sarà dedicato alla famiglia dei Medici, con lo scopo di ritornare a far parte della vita politica fiorentina. L’«opuscolo»è appunto Il Principe, un libro destinato a costituire la base della fondazione della scienza della politica.

Come una sorta di prequel alla mostra romana, l’esposizione presso la BNCF si propone di illustrare il percorso biografico di Machiavelli fino all’esilio a Sant’Andrea in Percussina e alla pubblicazione del Principe. L’esposizione è l’evento conclusivo di un ricco programma di iniziative fra Firenze e Sant’Andrea in Percussina coordinato dal Comitato per le celebrazioni del V Centenario del Principe, presieduto dall’onorevole Valdo Spini e dal professor Sergio Givone, assessore alla Cultura del Comune di Firenze, di cui fanno parte rappresentanti di tutte le istituzioni politiche e culturali del territorio. A partire dal mese di maggio si sono tenuti e si terranno convegni internazionali, conferenze, rappresentazioni teatrali, incontri con le scuole ecc. che manterranno vivo l’interesse su Niccolò Machiavelli fino all’evento conclusivo presso la Biblioteca Nazionale.

In un percorso comune i tre maggiori Istituti fiorentini appartenenti al Ministero per i Beni e le Attività culturali – il Polo museale, l’Archivio di Stato e la Biblioteca Nazionale stessa- esporranno parte della ricca messe di documenti originali, autografi ed iconografici sull’illustre concittadino conservati a Firenze, scelti dal comitato scientifico, di cui fanno parte, accanto ai funzionari delle Istituzioni coinvolte, noti studiosi dell’Ateneo italiano, come Riccardo Bruscagli, Francesco Bausi e Marzia Pieri.

I visitatori, insieme al manoscritto autografo dell’Arte della guerra di Niccolò Machiavelli, ai carteggi del periodo del suo cancellierato e a molti altri capolavori, potranno così ammirare la celeberrima Tavola Doria, il dipinto di derivazione leonardesca realizzato fra il 1503 e il 1504, ritrovato recentemente e per la prima volta esposto a Firenze, il poco noto ritratto di Machiavelli di mano di Ridolfo del Ghirlandaio e altri dipinti e materiali iconografici coevi.

Il percorso storico-biografico dell’esposizione inizia con i documenti relativi a Firenze dalla Repubblica savonaroliana al gonfalonierato di Pier Soderini, soffermandosi in particolaresulle riforme del dicembre 1494 nella riflessione politico-militare di Machiavelli e sulle conseguenze del rogo di Savonarola, con i documenti del processo e dell’esecuzione. La giovinezza e i rapporti familiari di Niccolò emergono dal manoscritto dei Ricordi di Bernardo Machiavelli e da alcune curiosità come il frammento di minuta (1 dic. 1497), prima lettera di Machiavelli e unica sua lettera in latino. Grazie ai documenti conservati presso l’Archivio di Stato e la Biblioteca Nazionale, i visitatori della mostra potranno quindi conoscere l’organizzazione della cancelleria della Repubblica Fiorentina, l’operato di Machiavelli segretario e del circolo dei suoi collaboratori e dei suoi sodali, studiare i rapporti fra Machiavelli e Soderini nelle lettere autografe e poi seguire la missione in Alamagna, attraverso i manoscritti del Viaggio in Alamagna di Francesco Vettori e il Ritratto delle cose della Magna di Machiavelli. E ancora potranno ammirare gli abbozzi autografi de L’Arte della guerra, i sonetti dal carcere, scritti nel duro periodo di incarcerazione alle Stinche, il manoscritto autografo del’Andria, il primo testo teatrale scritto fra il 1517 e il 1520, la lettera che il 2 aprile 1527 Machiavelli scrive al figlio Guido per esortarlo a studiare la musica e le lettere.

L’ultima sezione è dedicata alla stesura del Principe, nell’esilio di sant’Andrea in Percussina, «rimosso da ogni volto umano», alla documentazione sui due dedicatari, Giuliano de’ Medici e Lorenzo de’ Medici Duca di Urbino (il primo mancato, il secondo effettivo), alle prime edizioni.

Grazie ai touch screen sarà inoltre possibile sfogliare i documenti in mostra, tutti digitalizzati per l’occasione. Grande importanza sarà data inoltre ai Laboratori didattici che si terranno anche nella sede dell’Archivio di Stato di Firenze e agli incontri legati alla presenza del personaggio Machiavelli nella narrativa contemporanea e per ragazzi.

 

 


[1] A. Gramsci Quaderno 6 (VIII)1930-1932, Roma, Fondazione Istituto Gramsci, Archivio Antonio Gramsci, Quaderni dal carcere.

[2] N. Machiavelli Il Principe, con la prefazione di Benito Mussolini e il saggio di Francesco De Sanctis, Società anonima Notari, Istituto editoriale italiano, Milano 1928.

[3] Dattiloscritto di Bettino Craxi su Il Principe di Machiavelli 27 agosto 1988. Roma, Fondazione Craxi, Fondo Gennaro Acquaviva.

[4] Cartolina pubblicitaria realizzata dalla Liebig per le sue campagne di vendita, Serie Grands historiens et épisodes de leur vie, 1920.