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Renzo Foa: un uomo in cammino
di Redazione

Un ricordo di Renzo Foa, un intellettuale libero di grande spessore culturale e umano.

Se ne è andato qualche giorno fa, dopo una dolorosa malattia, Renzo Foa. Figlio di Vittorio e Lisa, giornalista e scrittore, era stato inviato in Vietnam ed era stato, poi, autore di una storica intervista con l’ex leader della “Primavera di Praga” Alexander Dubcek dopo venti anni di confino. Un’intervista che annunciava l’89 e le “rivoluzioni di velluto” dell’Est Europa. Ricordo Renzo negli anni in cui era prima codirettore e poi direttore de “L’Unità”. Erano gli anni in cui Ernesto Balducci collaborava al giornale come editorialista. Con Renzo Foa avevamo stretto un legame significativo, fatto di scambi di punti di vista e di appassionate discussioni. Era venuto più di una volta a trovarci, alla Badia Fiesolana, invitato dalla redazione di “Testimonianze”. Discutevamo di crisi e poi di crollo del “socialismo reale”, di questioni internazionali e degli orizzonti incerti di un mondo in profonda trasformazione. Un dialogo appassionato nella “stagione delle svolte” della sinistra e della politica italiana. Dopo la scomparsa di Ernesto Balducci, più volte ci siamo trovati, insieme, a ricordarne e a ricostruirne il percorso ed a commentarne il messaggio. Poi, le nostre strade si sono differenziate e distanziate, quando le sue scelte lo hanno portato, prima, a collaborare come editorialista con “Il Giornale” e poi a riposizionarsi, con la sua Fondazione “Liberal”, nella “terra di mezzo” fra centrodestra e centrosinistra. Ma questo non ha cambiato nulla della sostanza vera e profonda delle cose. Renzo è rimasto (come ho avuto modo di dire alla moglie Gabriella e alla sorella Anna) un amico e una persona cui guardare con rispetto pur nella diversità delle posizioni politiche che negli anni, fra noi, si era andata evidenziando. Giornalista serio e attento, editorialista puntuale ed efficace, Renzo Foa è stato, nelle diverse fasi del suo percorso, un uomo in ricerca ed in cammino. Così mi piace, e mi sembra giusto, oggi riproporne e condividerne il ricordo.