N. 448-447
Generazioni a confronto
Antonio Cassese, <<Una minuscola onda di speranza>> – Di fronte a tante ingiustizie, orrori, violenze non possiamo che ammirare l’opera di coloro che si oppongono all’oppressione. Anche l’esempio di Akbar Ganji è per noi di grande speranza, perché è grazie a persone come lui che la lotta per i diritti umani ogni tanto registra qualche piccola vittoria.
Akbar Ganji, Cittadino di Firenze, cittadino del mondo – La prolusione pronunciata da Akbar Ganji in Palazzo Vecchio il 12 giugno 2006 in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di Firenze al coraggioso intellettuale iraniano, che proclama la sua appartenenza ad una più larga cittadinanza mondiale come base per il dialogo e il rispetto tra uomini di ogni parte del pianeta.
Severino Saccardi, In difesa dei prigionieri di coscienza – Intervento in occasione del conferimento del “Gonfalone d’argento” del Consiglio Regionale della Toscana ad Akbar Ganji, testimone dei prigionieri di coscienza e cittadino del mondo.
Akbar Ganji, Informazione: un’arma di libertà, Intervista a cura di Leonardo Ferri. Dal clima degli anni della rivoluzione nel 1979, fino alla “primavera della stampa” a cavallo fra gli anni 90 e il 2000, Akbar Ganji dipinge il percorso di un Paese quale l’Iran attraverso la sua vita da giornalista dissidente sempre volto alla pratica della libertà e alla lotta per i diritti di tutti.
Generazioni a confronto: sezione monografica a cura di Severino Saccardi
I. In forma di analisi
Severino Saccardi, Dopo una rivoluzione – Decenni dopo il sogno rivoluzionario del ’68 (su cui i giovani di oggi hanno nozioni assai vaghe), c’è una “rivoluzione” di tutt’altro segno che si è universalmente affermata. E’ la rivoluzione della tecnologia e delle nuove forme di comunicazione. I giovani sperimentano inedite opportunità e vivono preoccupanti forme di marginalità, mentre le due opposte e complementari “ali estreme” della società (le generazioni più recenti e gli anziani) vivono i contraccolpi della nuova situazione demografica e sociale dell’età della “globalizzazione”. Sono trasformazioni, e contraddizioni, che chiamano in causa le responsabilità della politica e della cultura.
Claudio Riva, Passaggio delle sementi – Nel confronto dialettico fra diverse identità c’è la fonte di un’evoluzione positiva. Ridurre ad uguale ciò che è diverso produce sicuramente un impoverimento: appare utile e forse necessario far rivivere simbolicamente il passaggio delle sementi che nei popoli che vivevano di agricoltura segnava il riconoscimento dei vecchi nei “confronti” dei “giovani”.
Pierangelo Pedani, La storia non insegna niente? – Nonostante le differenza tra generazioni si può notare che certi valori, certe tradizioni, e la storia sedimentata, non si possono dimenticare. Qualcosa passa e qualcosa resta. Qualcosa si vuole trasmettere e qualcosa si trasmette nonostante la volontà di rimozione.
Alessandro Checcucci, Due età scomode – La vecchiaia è una malattia? E cosa avvicina i giovani, in equilibrio fra progetti per il futuro e vita reale, agli anziani in una società il cui primo compito è la produzione? Un’analisi delle condizioni degli anziani, che non hanno speranze, e dei giovani che le vedono frustrate.
Giampaolo Di Piazza, Non ci resta che comunicare – Uno dei problemi più importanti nella relazione interpersonale tra padri e figli è senz’altro quello della difficile comunicazione che si intreccia con nuovi stili di vita e di considerazione reciproca.
Stefano Santini, L’onda di ricordi – Attraverso la ricostruzione delle esperienze degli anni Sessanta una riflessione sul <<come eravamo>> e sul <<come sono>> i giovani di oggi.
Attilio Monasta, Distanza e speranza – Nelle nostre scuole si nota la contraddittorietà ci un luogo privilegiato di incontro tra generazioni dove però fra i soggetti in gioco rimane una incolmabile distanza.
Giuliano Della Pergola, Resteranno pesci a sufficienza per le generazioni future? – Oggi la staffetta tra le generazioni è minacciata ed è per questo che quelli che si preoccupano dei posteri pongono il problema della sostenibilità: la rottura intergenerazionale pone il tema di un cambiamento infinitamente complesso, che può sfuggire di mano a chi l’aveva avviato.
Roberto Mosi, Pianeta anziani – L’Italia risulta il paese con il maggior numero di anziani del mondo e ciò pone notevoli problemi di assistenza o integrazione, ma rappresenta anche un’impensabile risorsa ed uno stimolo per progettare in modo nuovo.
II. Idee in circolo Forum al <<Balducci>>
a cura di Luisa Carparelli, Simona Giani e Severino Saccardi, Paul Nizan negli anni duemila – Alcuni giovani dell’Istituto Superiore <<E. Balducci>> di Pontassieve (un paese alle porte di Firenze) rispondono alle sollecitazioni di Severino Saccardi, fino a poco tempo fa insegnante presso la stessa Scuola, di Simona Giani e di Luisa Carparelli, insegnanti dell’Istituto medesimo (che pongono le domande per conto di <<Testimonianze>>) riguardo a numerosi temi: memoria, politica, rapporto fra studio e lavoro, confronto con le altre generazioni, nuove tecnologie, sentimenti.
Blog di <<Testimonianze>>;
a cura di Mary Malucchi, Davide De Grazia e Leonardo Ferri, Un dialogo aperto tra giovani e meno giovani – Un confronto a distanza tra alcuni giovani e meno giovani attraverso un blog di <<Testimonianze>> su politica, lavoro e passioni.
Riccardo Monni, Isole o arcipelaghi? – Un gruppo di studenti universitari interpellati dal loro professore manifestano la tensione a sentire-soffrire il problema della scarsa comunicazione non soltanto verso i genitori ma, in modo molto responsabile, anche nei confronti dei fratelli minori e degli anziani.
III. Fra memoria e futuro
Giulia Bondi, 180 pagine di eredità – L’esperienza di un libro nato dal dialogo tra generazioni: il nonno protagonista della Resistenza e la nipote, giovane di oggi.
Mary Malucchi, Viaggio nella memoria – Ermanno Corrieri, testimone della Resistenza e storico esponente del cattolicesimo democratico, ripercorre le vicende di quel grande movimento di liberazione umana e sceglie di farlo con sua nipote, che di questa storia sa solo quello che ha letto sui libri. Due generazioni si confrontano in maniera lucida e critica su un evento chiave della nostra storia, che ha contribuito alla formazione di una società più giusta e libera.
Vittorio Martinelli, Potrà un libro contribuire a ‘salvare il mondo’ ? – Attraverso il libro Chi vuol salvare il mondo? (curato da un giovanissimo scrittore) un appello a tutti, giovani e adulti a ricordare che bisogna percorrere la strada del cambiamento per poter sopravvivere: tutti noi dobbiamo capire che la via della salvezza è percorribile, ma il tempo a disposizione non è molto.
Franco Di Giorgi, Il lavoro nella Costituzione: un’istanza “kantiana”. A partire dalla filosofia di Kant una rilettura del concetto di lavoro nella Costituzione italiana.
Giuliano Della Pergola, Scandalo calcio: come ingannare le masse – Tra le recenti vicende calcistiche di corruzione e il sistema politico italiano ci sono delle relazioni: vi si ritrova una stessa strategia del sovvertimento delle regole positive e la loro sostituzione con altre regole, legate alla figura del dominus, capace di imporre al disopra delle parti la sua autorità.
Andrea Giuntini, Capitani coraggiosi: come la sinistra italiana ancora fatica a comprendere il capitalismo – Le vicende relative al caso Consorte-Unipol e ai <<furbetti del quartierino>> vanno lette all’interno di un contesto di storica arretratezza della sinistra italiana a misurarsi con il capitalismo.
Gabriele Smussi, Ruanda: la storia segreta – La tragica guerra civile in Ruanda tra tutsi e hutu (1990-2001) raccontata in un libro da un testimone che denuncia gli orrori da entrambe le parti.
Giovanni Allegretti, Ancora sulle città: il vertice ONU di Vancouver – Nuove prospettive per affrontare il grande sviluppo urbano di questi ultimi tempi si sono delineate a Vancouver al terzo vertice Worl Urban Forum dell’ONU: è necessario mobilitarsi contro la precarietà dell’habitat, la povertà urbana, la distruzione dell’ambiente.
Franco Di Giorgi, Ricordando Anna Cerchi: perché il mondo non saprà mai abbastanza – La scomparsa di una testimone delle persecuzioni naziste ci invita a non dimenticare l’orrore di quell’evento unico e assoluto che è stato il sistema dei Lager nazisti.
Stefano Beccastrini, Qual è il nesso tra comunicazione e percezione del rischio? – Si dovrebbe considerare la percezione sociale del rischio come una fonte di utili notizie sul mondo, sulla gente, su se stessi, soprattutto da parte di tutti quegli <<scienziati sociali>> che sono impegnati nella promozione della salute e nella protezione dell’ambiente. Un processo rigoroso di comunicazione rappresenta il percorso stesso tramite cui la valutazione del rischio si costruisce socialmente.
Jacopo Mazzantini, Verità della Chiesa e principi dello Stato – Nel volume di Luciano Canotti, La sana democrazia si affronta il difficile rapporto tra la Chiesa cattolica e il sistema democratico. Da una parte c’è l’esigenza di una concezione di laicità più matura e dall’altra parte c’è il bisogno di una riforma dell’istituzione ecclesiastica che la porti ad un rinnovamento interno in senso democratico.
Roberto Barzanti, Rossana Rossanda, ragazza del secolo scorso – Le memorie di Rossana Rossanda più che una ricostruzione fedele di un periodo storico rappresentano il punto di vista molto particolare di un’appassionata e generosa protagonista di avvenimenti coinvolgenti, che si affida talora più ai ricordi e alle proprie valutazioni che alla distaccata ricostruzione del passato ed al rigore storico.
Mary Malucchi,Senza bussola né ormeggi – Il tema dell’instabilità fa da sfondo alla crisi della politica e del mondo. Tramontato l’antico <<cielo delle stelle fisse>> sembra non esistere più protezione, né luogo di riparo. L’instabilità sembra quindi l’orizzonte in relazione al quale dobbiamo inventarci un modo di esistere, di relazionarsi con gli altri, di gestire un mondo comune: nel maggio scorso, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma si è svolto il primo Festival Internazionale di Filosofia di Roma, dedicato proprio all’Instabilità.
Ludovico Grassi, Una bussola per navigare nella teologia cristiana – Un nuovo strumento per lo studio e il lavoro teologico: il Dictionnaire critique de Thèologie diretto da Jean-Yves La coste in edizione italiana: l’edizione italiana non è solo la traduzione dal francese: alcune integrazioni alle voci più impegnative così come l’aggiunta di nuove voci contestualizzano l’opera nell’attuale vivace fase della tradizione teologica italiana, anche con contributi innovativi.
Roberto Taioli, Il senso della gratuità in Maurice Bellet – Una riflessione sul senso della gratuità partendo dall’analisi di Maurice Bellet. Ci sono beni fuori prezzo, che sono assolutamente trascendentali, e che operano nella natura profonda dell’uomo. Nella gratuità l’uomo è davvero creativo, mentre nella mercificazione è ripetitivo.