N. 431-430
L’identita’ perduta: scuola e formazione in Italia
Vincenzo Striano, I caffè doppio ed il voto degli immigrati – Il dibattito sulla possibile partecipazione degli immigrati al voto amministrativo (riacceso dall’inattesa sortita di Gianfranco Fini) evidenzia il bisogno di un profondo ripensamento da parte delle forze politiche della sinistra, che devono, con ben altro coraggio collegare “buona integrazione” e cultura dei diritti.
Franco Toscani , Un dono destinato al naufragio – Una riflessione a partire da grandi filosofi del passato sull’importanza della speculazione filosofica: chi pensa, pensa per tutti ed è al servizio di tutti
L’identità perduta: scuola e formazione in Italia, sezione monotematica a cura di Severino Saccardi
I Dell’educazione negli anni 2000
Severino Saccardi, Un’Istituzione-Titanic? – La Scuola, che appare sempre più come un’istituzione in cerca d’autore e di identità, ha bisogno di trasformazioni incentrate non su un generico e superficiale “nuovismo” ma sull’assunzione di una visione culturale che congiunga specificità e carattere interdisciplinare del sapere, in un percorso di inquadramento critico del “mondo globale. C’è bisogno, anche, di riscoprire l’importanza della spinta motivazionale nell’apprendimento, combattendo la rinascita di forme nuove di autoritarismo, senza cadere nell’assunzione acritica della tipologia “attimo fuggente”del modello di insegnamento.
Mauro Ceruti, Educare nel tempo della complessità – In un mondo dove accelerazione, globalizzazione e imprevedibilità caratterizzano anche i saperi umani è necessario pensare ed elaborare un nuovo patto fra gli individui da un lato, le organizzazioni e le istituzioni dall’altro in cui si aiutino le persone a percepirsi come un’identità multipla, aiutandole nel contempo a percepire gli altri come identità altrettanto multiple
Maurizio Bassetti, Domande di fondo su un difficile mestiere – Quale ruolo e funzione deve avere l’insegnante nella nuova civiltà globalizzata? L’insegnante è un educatore o un professionista della sua disciplina? Deve essere libero o deve seguire percorsi prestabiliti? Ha il compito di stimolare negli alunni il senso critico o di aiutarli ad inserirsi nella società?
Andrea Bigalli, “Contro i classisti che siete voi…” – L’educazione non può ridursi ad una logica di interesse personale, particolare o di classe ma deve misurarsi sui grandi temi della formazione umana e ideale
II Una cruciale questione politico-culturale
Attilio Monasta, La scuola di tutti – E’ necessaria una nuova azione riformatrice che abbia un largo consenso e che punti a creare una scuola di tutti, vero “servizio pubblico”, in funzione dell’interesse generale, strutturata in un sistema flessibile, in cui si realizza una progressiva evoluzione della professionalità e dello stato giuridico degli insegnanti
Renzo Bonaiuti, Da Berlinguer/De Mauro a Moratti a… Bastico.Da un’analisi del processo legislativo italiano per la scuola degli ultimi anni alcune considerazioni e proposte che mirino ad un coinvolgimento maggiore degli insegnanti e ad una maggiore condivisione e di consenso.
Roberto Mosi, Qual è la scuola più bella del reame? – E’ difficile trovare le soluzioni per una scuola ideale ma è interessante vedere come si stanno muovendo le regioni all’interno dei progetti per il federalismo
Massimo Batoni, Tra risparmio e logica d’élite – I provvedimenti della riforma Moratti corrispondono ad un disegno preciso, coerente, sono paralleli e sinergici con quelli su Università e Ricerca, sanità, mercato del lavoro, pensioni. Sono conseguenti ad una precisa idea di società basata sul concetto che la competitività di mercato si può assicurare solo attraverso la riduzione del costo del lavoro e dei diritti del lavoratore.
Vittoria Franco, Euroscuola – Di fronte alla tendenza attuale di un ritorno alla scuola delle gerarchie è necessario ritrovare il senso, già a suo tempo ribadito a livello europeo, di un insegnamento di qualità in cui predomina l’istruzione all’apprendimento
Gianni Manzini, Una deriva da arrestare – L’approvazione della legge 53/2003 apre una nuova fase dai contorni incerti in cui si alimenta la confusione e un senso di frustrazione diffuso
Renzo Foa, Senza aspettare Godot – La scuola italiana ha bisogno di un rinnovamento che vada nella direzione indicata dalla riforma Moratti con un legame più stretto con il mondo del lavoro, una competitività che spinge alla qualità e un rapporto virtuoso tra modelli diversi
Enrico Panini, Il Ministero della descolarizzazione – La riforma Moratti ha i connotati di una vera “controriforma” con la diminuzione dell’obbligo scolastico, il precocismo nelle scelte dei bambini e l’affossamento di tante buone iniziative già sperimentate
Daniela Colturani, A quando stagioni di maggiore ragionevolezza? – La nuova riforma della scuola presenta molte ombre e insidie e necessita un ripensamento che punti a riconsiderare il ruolo centrale del personale della scuola in ogni processo innovativo
Silvana Varcica, Un supermercato del sapere? – Di fronte al nuovo modello che si sta proponendo di scuola come un “supermercato della conoscenza” bisogna ribadire la scelta alternativa di un’istruzione laica, attenta alle differenze, alla relazione e alla cooperazione
III. Nel caleidoscopio dell’istruzione
Andrea Ranieri, I Pierini di 5 anni – Con la nuova riforma la scuola dell’infanzia viene compressa e snaturata nell’idea di una formazione che prepari consumatori più che cittadini
Lucio Niccolai, Istruzione professionale: avanti verso il passato – L’Istruzione professionale, dopo il lungo processo di emancipazione che l’aveva ricollocata allo stesso livello delle altre offerte dell’Istruzione superiore statale, con la riforma Moratti viene rigettata nel limbo di una scuola di formazione per il lavoro.
Sandra Landi, Sporcarsi le mani nel fare – Bisogna puntare ad una scuola di massa capace di offrire a tutti i mezzi necessari per realizzare la propria personalità, senza confondere il diritto al successo formativo con il diritto al diploma, e scoprendo un nuovo modo per fare cultura in cui si insegna a porre domande, elaborare ipotesi, ci si esercita alla consultazione, alla scelta e all’approfondimento, di cui si sostanzia la cultura della ricerca.
Francesco Bernabei, Cittadellarte: un’esperienza di formazione – L’esperienza formativa dell’istituzione Cittadellarte fondata da Michelangelo Pistoletto in cui si coniuga arte, cultura e educazione
Gioacchino Garofali, Interagire con il cambiamento del mondo – Nei processi di cambiamento in atto le istituzioni educative devono affrontare la sfida del futuro, anticipando i mutamenti della domanda di lavoro, avviando una analisi sistematica sia di tale domanda, sia della derivata domanda di formazione e di competenze e quindi la messa in rete di conoscenze e competenze disponibili o da formare rappresenta una modalità imprescindibile della capacità di progetto e di trasformazione della società
Vanni Pettinà e Giulia Pruneti, Un’altra chance… – Intervista a Lucia, Simona, Martina ed Erica Una breve indagine sul rapporto dei giovani con la scuola attraverso la voce di alcuni adolescenti che, dopo aver abbandonato il percorso di studi tradizionale, hanno deciso di tornare ad investire sulla propria formazione con modalità differenti
IV.A scuola con l’Altro
Graziella Favaro, Il mondo in classe – In Italia la scuola si è configurata fin dall’inizio del fenomeno migratorio come luogo di integrazione, di scambio culturale, di incontro con lingue e storie ma non sempre le risposte organizzative sono state adeguate; nasce dunque la necessità di rendere “normale” ciò che finora ha avuto piuttosto il carattere di evento emergenziale: insegnare in una classe plurilingue e multiculturale
Mauro Sbordoni, Un aereo per raggiungere la scuola – L’integrazione degli alunni stranieri nella scuola italiana ha fatto grandi passi ma è ora messa in difficoltà dalle recenti disposizioni governative
Bruno Becchi, Preludi di intercultura nell’opera di don Milani – Don Lorenzo Milani, con quella capacità che hanno i grandi di anticipare il futuro, aveva impostato la sua opera educativa su un profondo rispetto dell’altro al di là dei confini, fornendo ai suoi alunni strumenti per un vero dialogo interculturale
V. Pubblico e Privato
Corrado Mauceri, Non scordare i principi costituzionali – La scuola statale è istituita nell’interesse prevalente della collettività di formare cittadini culturalmente aperti al confronto, la scuola privata corrisponde invece all’interesse privato di garantire una educazione orientata secondo specifiche esigenze: per questo motivo bisogna arginare una visione anticostituzionale in cui il modello d’istruzione è fortemente caratterizzato da scelte ed esigenze privatistiche e la scuola privata è a carico di tutti i cittadini.
Padre Antonio Perrone, La dirimente questione della qualità – Intervista a cura di S. Saccardi – In un sistema di istruzione pubblica, al quale concorrono su un piano di parità scuole statali e scuole parificate non statali, alle quali dovrebbero essere assicurate risorse adeguate, la questione di fondo diviene quella della qualità dell’insegnamento che, nell’ambito di una pluralità di esperienze, dovrebbe sapersi misurare con i problemi e le contraddizioni della nostra società
Dossier Africa: Ruanda e Congo
Costantino Tessarin, Viaggio nel Ruanda che crede nel futuro – Una testimonianza dal Ruanda: paese di bambini, paese martoriato dall’odio etnico, paese che spera nel futuro
Giusy Baioni e Raimondo Carìa, Congo: l’amaro prezzo della pace – Nella Repubblica Democratica del Congo si continua a morire. Dopo quattro anni di guerra e l’olocausto di tre milioni di civili, i signori della guerra sperimentano, sul campo, nuove efferate strategie indirette, mentre sul piano diplomatico sostengono, formalmente, l’accelerazione del processo di pace. Intanto l’Unione Europea fa capolino nella Regione dei Grandi Laghi inviando la sua prima missione militare, e – mentre l’Onu decide rafforzare il mandato alla sua missione in Congo e l’embargo delle armi sulla regione – gli Usa tolgono l’embargo al Ruanda.
Roberto Mosi e Leonardo Ferri, La Compagnia della Fortezza – L’esperienza volterrana ha permesso al teatro di entrare nel carcere ed al carcere di mostrarsi alla società civile. Un percorso nato e cresciuto fra soddisfazioni e dolori che mostra un volto diverso di una realtà drammatica quale quella carceraria dove sovraffollamento e disagio rendono possibile il morire di detenzione.
Giovanni Allegretti, L’ascolto preventivo: suggestioni dalla Mostra del Cinema di Venezia – La Mostra del Cinema di Venezia 2003 è stata un’edizione importante che – speriamo – possa garantire la riconferma al suo direttore Maurice De Hadeln, che ha perseguito un’importante linea di dialogo tra culture e l’obiettivo di una maggiore apertura del festival al grande pubblico.
Luciano Alberti, Al cinema per non dimenticare – Attraverso due recenti film italiani l’occasione di un ripensamento sul nostro passato e sul rapporto tra recupero della memoria e giovani generazioni
Andrea Bigalli, Cosmopolis: i linguaggi della dispersione – Una recensione al romanzo di Don DeLillo, Cosmopolis che parla dell’impossibilità della salvezza, attraverso le vicende del protagonista, per tutto un sistema di conoscenza, consumi, rapporti, vita: quello occidentale.