Israele Palestina: due popoli, una terra
di Maurizio Bassetti

Sommarietto:  E’ disponibile il nuovo kit di Afaq Orizzonti sulla realtà complessa di Israele-Palestina, uno strumento utile per approfondire la conoscenza di quell’area del Mediterraneo a noi vicina e così martoriata, in un’ottica di diffusione dell’educazione alla pace e al dialogo.

Un kit multimediale sul problema israeliano-palestinese

E’ uscito il nuovo kit multimediale del progetto Afaq Orizzonti, il Mediterraneo e le sue culture. Società, tradizioni e costumi, ideato e realizzato dal CMSR (Centro mondialità sviluppo reciproco) di Livorno e dal COSPE (Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti) di Firenze, con il cofinanziamento della Comunità Europea e il patrocinio della Provincia di Livorno.
Dopo il Marocco e l’Algeria , è la volta di un’area del Mediterraneo particolarmente delicata, contesa da due popoli e oggetto dell’attenzione di tutti in questi ultimi tempi: che cosa impedisce al popolo ebraico e al popolo palestinese di vivere in pace? Quali sono le ragioni storiche, politiche, economiche e sociali che rendono dure ed intransigenti le due parti? Questi e altri gli interrogativi a cui si vuole aiutare a ricercare risposte ripercorrendo la storia dei due popoli e tracciando un filo conduttore che attraversa le peculiarità di due mondi culturali, sociali, religiosi che convivono in una stessa terra.
Lo spirito che anima gli autori di questa ricerca è quello di valorizzare il confronto con la diversità culturale, riflettere criticamente sulle tematiche dell’identità e sottolineare la specificità dell’area mediterranea intessuta di contatti ma anche di conflitti. Il “taglio” e l’impostazione del lavoro puntano alla divulgazione e alla problematizzazione, in termini non specialistici, delle tematiche affrontate. L’atteggiamento adottato è quello della pluralità delle voci e della libera e responsabile manifestazione di diverse sensibilità per dar conto delle contrapposte ragioni delle parti in conflitto e delle storiche e diverse istanze: “palestinesi” (diritto alla terra e all’autodeterminazione) e “israeliane” (aspirazione alla sicurezza, alla pace e al riconoscimento del diritto all’esistenza).
Come nei precedenti kit, anche i materiali di Israele-Palestna: due popoli, una terra, presentano un carattere pluridisciplinare e multimediale: oltre a un libro, a cura di Severino Saccardi, che raccoglie in 320 pagine vari saggi, ci sono dieci schede monotematiche, ricche di informazioni su aspetti geografici, religiosi e storici, una carta geografica aggiornata, una videocasetta di 20 minuti, Una terra per due popoli con la regia di Augusto Spalletti e musiche di   Roberto Sbolci, e un CD-Rom su Musiche di due popoli, curato da Stefano Caprina.

Una contesa senza fine
I nodi del conflitto partono dagli eventi storici del recente passato tra cui emergono gli insediamenti ebraici prima della Seconda Guerra Mondiale (con il noto dibattito sulle condizioni di vendita delle terre agli ebrei sionisti), la nascita di Israele e la guerra del 1948 (con il primo esodo dei profughi palestinesi), la guerra dei sei giorni del 1967 (con l’occupazione della Cisgiordania, Gaza, Sinai e Golan e la nuova ondata di profughi), la politica degli insediamenti di coloni israeliani nei territori occupati (dal 1967 ad oggi), Intifada e terrorismo palestinese e infine gli accordi di pace faticosamente raggiunti ad Oslo nel 1993 e ora così tragicamente superati.
Proprio su questa ultima questione, l’interruzione del processo di pace, è dedicata gran parte dei saggi del libro curato da Saccardi: gli autori, testimoni ed esperti di politica mediorientale, non hanno potuto sottrarsi alla necessità di confrontarsi con la situazione drammatica  che si è venuta a creare nel 2001 mentre erano impegnati alla stesura dei loro testi.
Gli autori offrono una vasta gamma di posizioni e sono garantiti punti di vista opposti, tesi a indagare le ragioni degli uni e degli altri e a scavare nell’entroterra culturale, sociale e religioso e non solo storico-politico delle questioni.
Il libro è introdotto da Simone Siliani, oggi assessore alla cultura nel comune di Firenze, ieri assessore alla cooperazione e alle politiche sociali della Regione Toscana e in questo ruolo animatore di iniziative di pace e di cooperazione con Israele e Palestina. Le sue parole sono venate di pessimismo, così legate ad una visione realistica che non permette di prevedere una pace sollecita, ma piuttosto una lunga convivenza conflittuale, una “guerra di bassa intensità” permanente. Di questo conflitto permanente ci dà alcune chiavi di lettura Severino Saccardi nel suo intervento Due popoli, una terra, nel quale chiarisce alcuni punti centrali della questione, dalla dichiarazione di Balfour del 1917, che dette origine alle aspettative ebraiche per la formazione di uno stato ebraico in  Palestina, al problema della proprietà della terra ottenuta sia con meccanismi poco chiari fin dall’inizio sia con la politica del “fatto compiuto” con le occupazioni militari e gli insediamenti dei coloni, fino alle prospettive confuse e contraddittorie che si  prefigurano nel futuro (Israele in Europa? Una Confederazione israeliano-palestinese? Due stati intrecciati su una stessa terra? Ecc.).
Il tema dell’impervio cammino della pace è il centro attorno a cui  ruotano molti altri contributi del libro come quello di Giuliana Sgrena, di taglio giornalistico che ripercorre le tappe del recente processo di pace dall’Intifada del 1987, agli accordi di Oslo del 1993 fino alla rottura nel 2000, o il saggio storico di Janiki Cingoli, che pone l’attenzione anche sul ruolo dell’Europa, o l’intervento di Piero Pieraccini, che lega l’importanza dei luoghi religiosi alla difficoltà del processo di pace, o la rivisitazione del passato di Israele alla luce delle posizioni dei “nuovi storici” compiuta da Alberto Tonini o, infine, i due testi delle due parti opposte: quello di Menachem Klein, ricercatore israeliano di Gerusalemme, che sottolinea le ambiguità di Arafat, e quello di Abdennour Benantar che cerca di presentare il punto di vista palestinese e denunciare la politica di espansionismo israeliano.
Un ragionamento a tutto campo viene poi condotto nell’intervista a Wlodek Goldkorn a cura di Severino Saccardi, in cui si sottolinea soprattutto il problema della sicurezza e dell’incertezza che si vive sia dai palestinese sia dagli israliani, entrambi di fronte al pericolo dell’“altro”  che “può ucciderti domani”.

Culture e memorie
Letteratura, religione, musiche e costumi dei due popoli a confronto sono affrontati  dal kit multimediale sia nel CD-Rom, che offre in parallelo un panorama delle musiche ebree da una parte e arabo-palestinesi dall’altra, dai canti della sinagoga alla recita cantata del Corano, dalla musica klezmer israeliana a quella dei Felahin palestinesi, sia nelle schede (dalla 4 alla 10 in particolare, curate da Iolanda Guardi per l’islam e da Silvia Guetta per l’ebraismo) in cui si evidenziano i caratteri dei luoghi di culto (la sinagoga e la moschea), le feste e le usanze dei due popoli e il ruolo della donna “fra pace e guerra”, sia nel video, sia nel libro, che affrontano anche vari aspetti culturali.
Uno dei temi centrali in cui si concentrano tensioni e aspirazioni di entrambi i popoli è senz’altro la città “santa” per eccellenza, Gerusalemme, culla delle tre grandi religioni monoteistiche, archetipo della stessa storia dell’uomo, metafora del destino inquieto dell’umanità, città simbolo e dunque nodo centrale per capire le due diverse culture ma anche per penetrare nelle ragioni del difficile processo di pace, che spesso si è arenato proprio sulla “questione Gerusalemme”. Dal video emerge in tutto l’impatto emotivo delle immagini una realtà multietnica e multiculturale nella quale non può che esistere il dialogo se si desidera la sopravvivenza. Nei saggi di Piero Stefani e Giorgio Gallo si penetra nel significato della città, sia nei suoi risvolti politici, sia nei suoi significati simbolici e sacri dai vari punti di vista (ebraico, musulmano, ma anche cristiano e biblico più in generale).
Anche la letteratura è presa in esame dai due saggi paralleli di Isabella Camera d’Affitto (il punto di vista palestinese) e di Gabriella Moscati Steidler (il punto di vista israeliano) secondo la prospettiva del conflitto che fa da sfondo a gran parte della produzione letteraria sia d’Israele, da noi più nota basti pensare ai romanzi di David Grossman o di Abraham B. Yehoushua  (di cui si riporta un brano da L’amante), sia palestinese, meno conosciuta ma non per questo meno ricca con autori quali Ghassan Kanafati, morto nel 1972 in un attentato terroristico a Beirut, e Emil Habibi, arabo d’Israele, scrittore apprezzato anche in Israele di cui si riporta un brano da Sestina dei sei giorni.
Per concludere ricordo i due interventi di tipo didattico-sociologico di Diana De Lorenzi (su Ricerche di pace) e di Patrizia Russo (su Il conflitto e l’educazione alla pace), in cui si conduce una riflessione sulla necessità di affrontare i temi del conflitto israeliano-palestinese anche a scuola, nell’ambito di un insegnamento che guardi ai grandi problemi del nostro tempo con una pluralità di approcci, e delineano dei percorsi didattico-culturali per una trasmissione critica della memoria. Interessanti sono i risultati delle indagini di De Lorenzi sulla percezione che si ha delle vicende palestinesi-israeliane nei nostri giovani studenti: alla domanda di collocare geograficamente Israele e la Palestina segue troppo spesso un’incertezza imbarazzante se non un’ignoranza che confonde l’Asia con l’Africa e non conosce i termini del terribile conflitto che coinvolge due popoli così vicini all’Europa.
E’ dunque fondamentale percorrere le strade della conoscenza, dell’educazione di tutti e soprattutto delle nuove generazioni come base imprescindibile per il dialogo tra diversi e per una collaborazione internazionale alla soluzione dei conflitti, a ciò contribuisce anche il kit multimediale Israele Palestina: due popoli, una terra.

 

(i)Si vedano le recensioni su Testimonianze: Leonardo Ferri, I mille volti del Mediterraneo, “Testimonianze” 399/1998, Maurizio Bassetti, L’Algeria in un kit multimediale, “Testimonianze” 414/2000.
(ii)Del problema israeliano-palestinese “Testimonianze” si è occupata spesso sia nel passato sia recentemente si vedano ad esempio il numero monografico 387 del 1996 su Israeliani, Palestinesi, Gerusalemme a cura di Janiki Cingoli, il dossier su Identità ebraica tra memoria e futuro a cura di Severino Saccardi nel 396/1997, l’altro dossier su Palestina-Israele: il difficile incontro nel 401/1998, i contributi di Luca Mazzinghi e Andrea Bigalli sul 414/2000, di Giuliano Della Pergola e Francesco Papafava sul 416/2001 e l’ultimo saggio di Papafava su Israele-Palestina: cosa vuole il Likud sul 418/2001.
(iii)Per ricevere il kit si può contattare sia il CMSR, via della Madonna, 32 – 57123 Livorno, tel. 0586/887350, fax 0586/882132, e-mail:
cmsr-it@cmsr.org, sia il COSPE, via Slataper, 10 – 50100 Firenze, tel. 055/473556, fax 055/472806, e-mail: mc8008@mclink.it.