QUESTONUMERO
Il malcontento degli ultimi mesi in Russia si sta concretizzando in una serie di grandi manifestazioni contro il potere autoritario di Putin, accusato di brogli elettorali nel dicembre e di una progressiva «bonapartizzazione» dello stato. Sono manifestazioni che, come già nei paesi nordafricani, si diffondono soprattutto attraverso i social networks. Si tratta di un movimento essenzialmente urbano (la Russia profonda si dimostra meno sensibile ai richiami di miglioramento democratico) di grande significato, caratterizzato però da insidiose debolezze: la divisione interna e l’assenza di una leadership nel suo settore «liberale», attualmente il più consistente.
Culture e religioni
11 Stefano Zani, Tzvetan Todorov: Memoria del male, tentazione del bene
Democrazia e umanesimo (la filosofia che la sottende) sono messe a dura prova dalle tensioni del nostro tempo, ma possono essere riscattate dalla capacità di rielaborare criticamente il rapporto fra passato e presente. Tzvetan Todorov, nel suo Memoria del male, tentazione del bene, affronta alcuni temi cruciali alla base di questa sfida: l’uso della memoria, il ruolo della ricostruzione storica, il carattere morale dei giudizi sul passato e la loro ricaduta sul presente, gli usi del relativismo o del negazionismo per «contestualizzare» (sminuendone gravità e portata) la presenza del «male» nella storia, le interpretazioni viziate dalle ossessioni del «politicamente corretto», le impostazioni ideologiche, la ricerca proficua di una nuova memoria e della sua connessione con i grandi interrogativi sul senso della vita.
Un ricordo di Enzo Mazzi e del suo indissolubile legame con la particolarissima storia della Comunità dell’Isolotto di Firenze riferito soprattutto al profilo umano di un compagno di viaggio, di un maestro, attraverso la ricostruzione di momenti di affettuosa familiarità. E’ il profilo di un uomo a tratti spigoloso, impegnato radicalmente dalla parte degli ultimi, che sentiva profondamente la responsabilità e l’urgenza di fare giustizia e di mantenere un atteggiamento di perenne ricerca e di apertura all’altro (a partire dall’ «altro che è in noi») all’insegna di un cammino creativo di rinascita e di speranza.
Un ricordo partecipe, a pochi mesi dalla scomparsa, dell’opera di Giovanni Giudici, un poeta che, come pochi, ha saputo interpretare il nostro tempo. E che ha operato un ampliamento narrativo del discorso poetico, proponendo in un’inedita visione quel che sembrava consegnato alle zone della sola prosa. Un autore, Giudici, che ha avuto interpreti d’eccezione, come Fortini, Raboni, Bandini; ma anche lettori di rango come Berardinelli e Mengaldo, che ne hanno approfondito i temi della produzione poetica.
30Il male oscuro
(Sezione monotematica a cura di Andrea Bigalli e Severino Saccardi)
Una riflessione a più voci sulla corruzione, il male oscuro che corrode politica, economia e società e che rischia di minare le basi stesse della nostra democrazia. Molteplici richiami che comunemente sottolineano (pur a partire da analisi e prospettive differenziate) l’urgenza di un radicale cambio di rotta che, partendo dall’educazione alla legalità e dalla diffusione delle buone pratiche, ridia fiducia ai cittadini e indirizzi la politica e la società civile verso una doverosa e improcrastinabile assunzione di responsabilità verso l’insoluto e ricorrente tema ( pur nella novità di talune sue implicazioni e manifestazioni) della «questione morale»
31 Severino Saccardi, Un male oscuro?
38 Vannino Chiti, A confronto con la «nuova» questione morale
41 Giancarlo Caselli, Non solo uno scontro fra «guardie» e «ladri»
49 Alberto Vannucci, Il triste primato del «caso Italia»
54 Fabio Dei, «Sfere dell’occulto» e miti della trasparenza
64 Andrea Bigalli, Un percorso che ha nome «consapevolezza»
71 Mauro Sbordoni, Semantica del potere e corruzione dei costumi: l’età berlusconiana
77 Enrico Rossi, La Regione Toscana: una «batteria di strumenti» per la legalità
82 Gabriele Parenti, Legalità: un piacere da riscoprire
88 Salvatore Calleri, Quella mafia che non è «luogo comune»
91 Mary Malucchi, Alla riscoperta del principio di verità
Uomo Planetario
Il controllo delle risorse idriche, ormai scarsissime dopo l’intenso sfruttamento che ne è stato fatto soprattutto dagli israeliani, è uno dei nodi nevralgici del conflitto in Medio Oriente. La competizione per il controllo dei territori in cui questa risorsa è più ricca è stato ed è al centro dei violenti contrasti fra paesi e popolazioni della zona. Solo il superamento di una situazione (che ha lontane radici storiche) in cui la disparità nell’accesso all’uso dell’acqua è evidente ed eclatante, come denunciato da Amnesty International, può aprire la strada ad un futuro fondato sulla riconciliazione e sulla pace.
Società civile
Raccontare le mafie, da parte di tanti autori coraggiosi, ha il merito di mettere in piena luce una realtà spesso sottovalutata, ma drammaticamente presente ormai non solo nel Sud del nostro Paese. La narrazione delle storie di resistenza e di riscatto diventa una forma di resistenza, un modo per far emergere la volontà di riscatto di tanti, singoli e gruppi, di fronte al degrado culturale sociale ed economico prodotto dal potere mafioso. Parte da questa considerazione, il resoconto di iniziative concrete e di «buone pratiche» che, in tale percorso, possono essere prese a modello, senza nascondersene gli elementi di criticità, ma avendo come obiettivo indiscutibile la rinascita del tessuto umano e civile di tanti territori.
Il racconto dell’esperienza e della «microstoria» del Collettivo Operaio di Colle Val d’Elsa, nella particolare realtà della Toscana «rossa» dei primi anni 70: un libro che offre l’occasione per ricostruire la vicende delle originali lotte operaie di quel territorio, poste a confronto con l’esperienza nazionale e con le lacerazioni interne di una sinistra variegata, che ha accompagnato o giudicato con diffidenza, a seconda dei casi, un’impostazione operista e radicale, talora vissuta come pura elaborazione politico-culturale, che, in quel contesto, sembrò trovare concreta espressione nelle vertenze di un consistente nucleo di operai “veri” delle vetrerie valdelsane.
La rilettura del libro Cuore, di De Amicis, effettuata in occasione dei 150 anni dell’ unità d’Italia, offre lo spunto per un’ampia riflessione storico-letteraria su di un’epoca, quella in cui venne scritto, densa di tensioni sociali ma volta anche alle prospettive del domani di una società nazionale appena costituitasi polticamente. Ne emerge un quadro interessante, che induce a riflettere anche sull’odierna necessità di «pensare il futuro», tenendo conto che molti degli ideali allora vagheggiati sono ancora da realizzare.